La serra, preludio alla primavera!

Per Ortisti di Strada, la primavera è sempre un momento speciale. Vedere nuovi colori, sentire nuovi profumi, percepire nuovi umori. Per questo non vogliamo farla attendere e la realizzazione della serra è certamente un elemento funzionale per arrivare preparati al suo arrivo.

La serra:

Uno strumento indispensabile per ogni ortolano e ortolana degni di questo nome (in particolare quando si parla di ortolani che riproducono le varietà preferite e selezionate anno dopo anno).

Di serre ce ne sono di vari tipi e quella a cui ci dedichiamo è rappresentata da una struttura temporanea, formata da uno scheletro di ferro (archi collegati da un lungo palo centrale che li salda) ben piantato al suolo. La struttura viene poi ricoperta da  un tessuto di plastica rimovibile (meglio tessuti riciclati o long-life così che possano durare di più) che gli aderisce per quanto possibile.

Lo scopo principale è quello di creare un ambiente protetto, ideale per la germinazione delle sementi e per la crescita iniziale delle plantule. Un ambiente in grado di anticipare le calde temperature, quindi la nascita e la crescita delle piantine.

Meglio realizzare la serra in luoghi dell’orto molto esposti al sole (sud-est) per avere il miglior risultato nei mesi più freddi. Diversamente, quando si avvicina la tarda primavera ci possono essere condizioni di eccessiva esposizione. In questo caso si possono utilizzare dei teli ombreggianti.

Da Gennaio a Maggio circa la serra ospiterà, oltre agli Ortisti che la considereranno come una seconda casa, centinaia di piccole piantine desiderose di passare dal vaso al campo, al giardino, all’aiuola…

Materiale necessario per gestire al meglio la serra:

  • Terriccio per le semine (recuperato dalla compostiera, dai vivai, dagli scarti di produzione aziendale, dai consorzi agrari);
  • Vasetti, plateau, padelle, vaschette (possono avere diversi nomi);
  • Guanti per proteggere le mani, ma non per forza necessari se amate il contatto con la terra;
  • Sementi antiche, riprodotte in autonomia, scambiate, raccolte, comprate;
  • Ovviamente acqua raccolta dai tetti, dai fossi o dalla fonte a cui potete allacciarvi. E’ importantissima la presenza di una fonte idrica facilmente accessibile per garantire un adeguato livello di umidità della terra dei semenzai (non deve mai seccarsi!);
  • Cartellini di riconoscimento: meglio se realizzati con materiale facilmente riciclabile come legnetti sui quali scrivere i nomi delle piante seminate.

Come procedere con le semine:

  • Riempite il vostro plateau con il terriccio a disposizione;
  • Mettete il seme nella terra, coprendolo con uno strato di terriccio pari al diametro del seme (es. un seme grosso come il fagiolo richiede piu’ terriccio di copertura rispetto al seme di papavero che è molto piccolo);
  • Innaffiate abbondantemente. Le irrigazioni successive meglio farle al mattino presto o la sera tardi per evitare eccessivi sbalzi di temperatura soprattutto quando saranno presenti le plantule (tutti i giorni);
  • La mattina quando il sole comincia a “picchiare” (soprattutto da Marzo in poi) la serra va aperta per evitare l’eccessivo surriscaldamento (temperature ottimali sono nell’ordine di 25-30 °C per le germinazione e 24-25°C per la crescita);
  • Il tardo pomeriggio la serra va richiusa per proteggere le giovani plantule dal ghiaccio che può sopraggiungere durante la notte (soprattutto nei primi giorni di Marzo). Questo richiede il continuo monitoraggio per capire quando è necessario intervenire per il benessere delle piantine.
  • Quando le piantine cominciano a crescere e lo spazio nel plateau non è più sufficiente è necessario eseguire le operazioni di ripicchettaggio ovvero il trasferimento delle piantine in vasi più grandi (solitamente vasi dal diametro di 10 cm). A questo punto quando raggiungeranno una dimensione adeguata potranno essere traferite in pieno E’ sempre difficile lasciarle andare ma è giusto che trovino la loro strada.

Bene dopo questa breve condivisione del piacere di passarsi le giornate a seminare, noi torniamo in serra a goderci il suono della vita che sta emergendo!

Di

Federico Bartolini

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