Resilienza Silenziosa
Allo scorso G20 i potenti del mondo hanno definito questo importante obiettivo al 2030. Sarà veramente sufficiente per contrastare l’emergenza dei cambiamenti climatici? E soprattutto, per noi che ci piace piantare alberi ovunque…dove li mettiamo mille miliardi di alberi?!
Pare che prima dello sviluppo delle città e dell’insediamento delle attività agricole e umane, sul nostro pianeta esistessero circa 6 mila miliardi di alberi (pensiamo anche solo a quello che era la Pianura Padana prima che l’agricoltura industriale facesse breccia) e che ad oggi ne siano rimasti solo 3 milia miliardi. Un gap che negli anni dall’industrializzazione si è certamente affermato e incrementato e solo ora purtroppo ce ne accorgiamo…
1000 miliardi non sono banali da piazzare soprattutto se ragioniamo all’interno delle nostre città. Sempre più si parla del verde urbano e delle sue rilevanti funzioni, ma l’effettiva cura che si dedica continua a rimanere carente e marginale. Già ad oggi è complicato far capire perché è importante tutelare quel poco di verde che è nelle nostre città…figuriamoci se dovesse aumentare in modo così importante!
E’ chiaro che il tema deve diventare una priorità per le amministrazioni pubbliche quindi destinare le giuste risorse a questo importante elemento per la nostra salute e quella dell’ambiente. Esistono comunque anche dei limiti fisici alla loro collocazione in città: a noi piacerebbe certamente di più pensare a “delle città nei boschi” piuttosto che “dei boschi nelle città” per definire un criterio di priorità nella progettazione urbanistica, ma questo non rappresenterebbe ahinoi la volontà della maggioranza né tantomeno di chi gestisce una città (a voi non piacerebbe vivere in delle casette sugli alberi?!).
Ecco quindi che la presenza di alberi rimane marginale ai viali, ai giardini di privati o di strutture pubbliche, ai parchi o alla cintura periurbana. Ma non dobbiamo limitarci a pensare agli alberi solo all’interno delle aree verdi cittadine: pratiche innovative come la rimozione del cemento possono aiutarci a trovare nuovi spazi.
Se parliamo però di così tante nuove piante, non possono essere solo le città a cambiare faccia. Tutto il territorio dovrà essere protagonista ad un ritorno del paesaggio “pre industriale” a partire dalle nostre campagne. Boschi diffusi, agroforestazione e policoltura in cui siepi ed alberature condividono gli spazi devono tornare ad essere i pattern dei nostri paesaggi che nel tempo hanno subito perdite inestimabili di biodiversità. Quindi, riforestiamo la Pianura Padana!
Uscendo però da un contesto più territoriale, un ruolo importantissimo ce l’avranno anche le operazioni di riforestazione delle foreste pluviali.
Altro tasto dolente è quello della disponibilità: arrivare al 2030 con +1000 miliardi di alberi significa fin da ora cominciare a produrli. Questo richiede uno sforzo programmatorio non di poco conto perché in meno di 8 anni dovremo riprodurli, farli crescere, stabilire dove metterli, preparare la messa e dimora e un piano di manutenzione.
Ma gli alberi ci aiuteranno veramente nella mitigazione dei cambiamenti climatici? Certamente che si, anche se non possono essere l’unica soluzione. Si stima ad esempio che un faggio adulto di circa 25 m di altezza e chioma di 15 m, possa essere in grado di assorbire una quantità di CO2 di quasi 2,5 kg/ora e considerando una vita media (in natura) di 200 anni possiamo stimare una cattura di 4380 tonnellate di CO2! Ovviamente catturare la CO2 attraverso la fisiologia delle piante dovrà essere accompagnate da soluzioni che evitino di emettere questo gas serra in atmosfera (altrimenti è solo greenwashing).
Non è poi solo una questione climatica in quanto piantare alberi e riforestare significa rigenerare i nostri ecosistemi (suolo, aria, acqua) dando rifugio a piccoli e grandi animali, quindi propagando la vita.
Nel frattempo che il 2030 si avvicina, non staremo certamente a guardare. Infatti, piantare un albero è il gesto più immediato per fare qualcosa di concreto e dare un segnale importante. Nei nostri giardini, nei dintorni di casa, nelle nostre campagne, negli angoli verdi delle città mettiamoci al lavoro e se vivete in Emilia Romagna ma non sapete dove trovare le piante potete richiederle attraverso il progetto Mettiamo Radici per il Futuro.
Buone piantumazioni!
Ortisti di Strada
Salve complimenti per l’articolo. Sono interessata al bando per la piantumazione. Ma in realtà io vorrei piantare in un area in cui in anni hanno abbattuto molto alberi, ma non è di mia proprietà ne nella mia diponibilità. Facendo ciò violo immagino delle leggi o potrei farlo senza incorrere in sanzioni. Si tratta per vostra info di un tratto di prato adiacente alla strada su Via CIlla. Grazie e buon lavoro
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Ciao! Per questo scrivici su info@ortistidistrada.com
grazie!
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