Le Piante e l’Uomo
Pubblicato il 6 dicembre 2017
da ortistidistrada
Un commento
Ecco #PlantReveletions, la nuova rubrica dedicata al regno vegetale nelle sue più varie sfaccettature. “Rivelazioni Vegetali”, vuole portare a riflettere sul ruolo delle piante per il nostro pianeta e dei rapporti di queste particolari entità biologiche con l’essere umano. Passando per la loro anatomia e fisiologia, arrivando poi alle più recenti scoperte nell’ambito della “Neurobiologia Vegetale” (vedi gli studi del LINV coordinati dal professor Stefano Mancuso, autore di diversi saggi tra i quali “Plant Revolution” e “Verdi Brillanti”), attingendo stimoli sia dalla filosofia che dalla speculazione fantascientifica. Ma rimaniamo con i piedi per terra…prima di tutto ciò, è importante capire da “dove vengono” questi esseri e quali sono le loro specifiche particolarità. Argomenti di cui discuteremo in seguito.
Questa primo approfondimento, vuole attirare l’attenzione del lettore, trasmettendo ad esso la fondamentale utilità delle piante per la sopravvivenza della civiltà umana e dell’essere umano stesso, così da renderlo inevitabilmente più sensibile.
Partiamo da questa “prima consapevolezza”: le piante rappresentano gli essere viventi più numerosi sul pianeta Terra. Infatti, contrariamente al pensiero che siano gli animali a farla da padrone, le piante rappresentano il 99% dei viventi. Potete allora immaginare che solo una piccolissima parte di quell’appena 1% di animali, sia rappresentata dagli essere umani. Una verità sconvolgente, sopratutto per chi sostiene che L’Homo sapiens rappresenta la specie al momento dominante. A questo punto, potremmo cambiare prospettiva, dal definirci specie dominante a specie dominata da questo regno di cui pensiamo di conoscere già molto, ma che in realtà nasconde ancora numerosi misteri.
Tale “dominazione”, non esplicita se vogliamo, parte appunto dalla nostra estrema dipendenza dalle risorse forniteci dal regno vegetale, che elencheremo di seguito.
- Alimentazione: in quanto organismi consumatori, dobbiamo fare affidamento sugli organismi produttori. Ed è così che l’uomo, attraverso l’agricoltura, ottiene la propria energia chimica che gli consente di vivere e svilupparsi. Sia direttamente, che indirettamente passando per organismi consumatori a livelli “più bassi” della catena alimentare
- Clima: le piante attraverso il loro metabolismo accompagnato da fenomeni traspirativi, sono in grado di modificare la composizione atmosferica. In particolare, sono stati tra i primi organismi ad espletare la fotosintesi ossigenica (ancora prima, sono stati alcuni gruppi di batteri chiamati Cianobatteri) in maniera rilevante da trasformare l’atmosfera da riducente ad ossidante, quindi ottenendo le condizione base per sviluppare vita animale terrestre. Infatti, dall’ossigeno si è poi formato l’ozono, uno strato dell’atmosfera fondamentale per garantire la protezione dai raggi UV
- Energia: i combustibili fossili, il cui consumo ad oggi purtroppo è ancora significativo, derivano in maniera preponderante dai residui vegetali formatisi nel corso di milioni di anni per effetto della parziale decomposizione di questa materia e della sollecitazione a forti pressioni
- Biomassa vegetale: la biomassa vegetale rappresenta il risultato della sintesi degli zuccheri operata dal processo della fotosintesi, poi traslocati a livello dei tessuti. Da questa risorsa, si possono ottenere materiali di natura rinnovabile (legno, tessuti, fibre), nonchè vera e propria energia, simulando quanto accade in natura per la produzione di gas e olio, ottenendo così biogas e biocarburanti
- Medicinali: le piante costituiscono delle ottime risorse contro le malattie. Sono in grado di sintetizzare particolari sostanze, definite “metaboliti secondari”, che servono loro come difesa dalle avversità, ma che sviluppano proprietà antisettiche, antinfiammatorie e curative. Molte di queste sostanze, sono la base della medicina moderna
- Benessere psichico: l’uomo e le piante, in particolare gli alberi, hanno originariamente vissuto per lungo tempo a stretto contatto. L’allontanamento dell’uomo dal Regno Vegetale a seguito dell’acquisizione della postura eretta prima e dello sviluppo della civiltà poi, ha sicuramente generato dei traumi inconsci. Diversi studi indicano delle modificazioni nella frequenza di particolari onde celebrali in presenza di piante, tali da migliorare lo stato psicofisico del soggetto studiato
- Tanti spunti: sono tante le lezioni ad oggi apprese, ma che possiamo ancora imparare a partire dall’osservazione del comportamento delle piante. Uno studio attento delle loro capacità comunicative, di rapportarsi con gli altri esseri viventi, della capacità di “risolvere i problemi”, delle modalità di produzione di energia, diverranno sicuramente nel prossimo futuro dei punti importanti per lo sviluppo tecnologico e per risolvere i tanti problemi che affliggono il nostro presente (dalla crisi socio-economica a quella ambientale-ecologica).
Insomma, non solo una cornice per rendere più gradevoli i nostri paesaggi, ma veri e propri motori della Vita sul Pianeta Terra!
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Per non parlare di altre abitudini meno “sane” ma che comunque provano la nostra simbiosi ( se non dipendenza) con le piante!
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