Resilienza Silenziosa
Il suolo è definibile come la buccia più esterna della crosta terrestre ed è facile intendere quanto, in termini di peso e volume, sia solamente una piccolissima parte di questa. Se poi consideriamo che le terre emerse, sul nostro pianeta, coprono neanche il 30% della superficie terrestre ci rendiamo conto del poco spazio che gli è dedicato.
Detto questo, si può erroneamente pensare che sia una risorsa inutile e quindi non degna di una ben che minima attenzione.
In realtà, il suolo offre una quantità infinita di servizi ecosistemici: consente il funzionamento del ciclo dell’acqua, è la base per la produzione del cibo e quindi lo sviluppo della civiltà umana, è un enorme serbatoio di carbonio (nel mondo, oltre 2700 GT di C02, sono stoccate nel suolo), è uno “smaltitore” di rifiuti e ospita il più elevato grado di forme di vita su questo pianeta. Non stiamo parlando solo di piante e piccoli animali, ma anche di miliardi di microorganismi, come funghi e batteri, che possono essere contenuti in un solo cm3 di terra. E sono proprio questi organismi il motore vivente dell’ecosistema.
Purtroppo oggi, il suolo è minacciato da tutta una serie di eventi naturali ed antropici: erosione eolica e idrica, desertificazione, cementificazione (in Italia vengono impermeabilizzati 8mq di suolo libero al secondo) e cattiva gestione agricola. Quest’ultimo punto porta alla perdita di circa 75 milioni di tonnellate di suolo agricolo fertile, ogni anno nel mondo, a seguito dell’utilizzo di pratiche che prevedono lavorazioni profonde e l’uso di ingenti quantitativi di fertilizzanti chimici.
Questi numeri dovrebbero farci preoccupare e ancor di più considerando che per consentire la formazione di 2,5 cm di suolo, sono richiesti come minimo 500 anni. 500 anni, perchè la dura “roccia madre” a seguito di una moltitudine di processi fisici, chimici e biologici, si trasformi in questa materia scura, soffice e viva, da cui tutti dipendiamo.
E’ importante accendere i riflettori sulla nostra dipendenza da questa risorsa, e quindi mobilitarci per preservarla. In Europa è partita una petizione popolare, promossa da più di 300 associazioni, intenta a formulare una normativa organica che riconosca il suolo come elemento da tutelare e quindi agisca di conseguenza.
La campagna people4soil è partita il mese di settembre scorso e vedrà impegnati tutti noi nella raccolta di un milione di firme entro la fine del prossimo anno. Il nostro appello è quello di dedicare questo World Soil Day 2016, ad invitare più persone possibile ad aderire e sostenere questa campagna!